La sete di Pechino
Un gigante dai piedi d’argilla? Una cosa è certa: una delle grandi vulnerabilità del Dragone si chiama acqua. La Cina soffre di una carenza valutata in 40 miliardi di metri cubi all’anno e secondo il China Daily in due terzi delle 600 principali città cinesi ci sono problemi di accesso all’acqua. Se solo si considera che la popolazione cinese è schizzata a 1,3 miliardi di persone, che solo il 13 per cento del Paese è coltivabile e che la siccità rischia di diventare endemica in alcune regioni del Nord, si coglie l’enormità della sfida. Che assume contorni geopolitici: la presa sul Tibet si spiega anche così. Pechino reagisce a suo modo. Con una chiamata alle armi: è stata lanciata la settimana dell’acqua che prevede una serie di programmi per ottimizzare l’uso dell’acqua. E stanziando fondi: 4 trilioni di yuan (608mila milioni di dollari) per i prossimi dieci anni.
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