Asia versus America

Si sono dati appuntamento in Cina i Paesi del Brics, le potenze economiche emergenti: Cina, India Brasile, Russia e Sud Africa. Un meeting - ­ al di là dei risultati che centrerà o mancherà – che marca simbolicamente quello che il governatore della Banca centrale dell’Australia definisce “lo spostamento verso l’Asia del centro di gravità dell’economia mondiale”. I dati. Dal 1990 la quota del Pil mondiale prodotta dagli Stati Uniti si è ridotta dal 25 per cento al 20 per cento mentre la quota dell'Asia è passata dal 25 al 33 per cento. La Cina è diventata il più grande risparmiatore del mondo (con una cifra stimata di 3.200 miliardi in depositi), e il maggiore investitore (2.900 miliardi di dollari di investimento lordo nel 2010). I cinque Paesi del Brics rappresentano oltre il 40 per cento della popolazione mondiale e il 18 per cento del Pil totale mondiale.


Ma l’ascesa dell’Asia coincide con il ridimensionamento degli Stati Uniti? Sul Wall Street Journal Charles Wolf Jr frena sulle ipotesi “decliniste”. Dati alla mano. Tra il 2000 e il 2010, negli Stati Uniti il ​​Pil è aumentato del 21%, nonostante le battute d'arresto della Grande Recessione nel 2008-09 e lo scoppio della bolla dot-com nel 2001. Nel 2010 la spesa militare degli Stati Uniti (697.000 milioni dollari) era superiore del 55% rispetto al 2000. Mentre la sua popolazione è stimata in 310 milioni con un incremento del 10% dal 2000. La realtà presenta luci e ombre. Nel 2000 il Pil degli Stati Uniti era otto volte quello della Cina, oggi è sceso a poco meno di tre volte nel 2010. Le spese militari sono pari a più del doppio della somma della spesa tutti i membri della Nato nel 2010 (nel 2000 era 1,7), è 17 volte la spesa russa (era sei volte nel 2000) e nove volte la spesa cinese nel 2010 (sette volte nel 2000).

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