Se la corsa della Cina rallenta
Gli Usa camminano sull'orlo di una nuova recessione, l'Europa boccheggia inseguita dallo spettro del default, le cosiddette economie emergenti, come Brasile e India, rallentano: e la Cina? si chiede il New York Times. La risposta del quotidiano: sta meglio degli altri, ma non è detto che sia destinata ad esserlo ancora. I dubbi, insinua il quotidiano, corrono assieme a dati non proprio incoraggianti. Il settore manufatturiero rallenta con il rallentamento degli ordini. L'inflazione rimane alta. La bolla immobiliare si fa minacciosa. Per il New York Times l'intero sistema economico mondiale è destinato a rimanere con il fiato sospeso. Per un semplice motivo: è stata la crescita cinese a spingere le economie, evitando che la crisi scoppiata nel 2008 fosse ancora più devastante. Più ottimista è la visione di Boeing, la società Usa leader dello "spazio". Secondo il colosso americano, il Pil della Cina continuerà a crescere a un tasso del 7 per cento per i prossimi venti anni. Con conseguenze immediate sul traffico aereo. La Cina avrà bisogno di almeno 5mila nuovi aerei, per un valore di 600 miliardi di dollari. Entro il 2030 la flotta area del Dragone triplicherà. Nel 2010 il traffico passeggeri è aumentato del 16%.
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