Cina e India alla corte dell'Iran

C'è un buco nella "muraglia" con la quale gli Usa vogliono sigillare l'Iran e congelare i suoi piani atomici. Un buco che rischia di diventare, ogni giorno di più, una voragine. E far crollare l'intero edificio. Lo aveva preconizzato già AsiaTimes: le sanzioni ai danni dell'Iran - dal divieto di importazioni di petrolio al congelamento dei beni della Banca centrale al divieto di vendita di diamanti, oro e altri metalli preziosi a Teheran - finiranno per giovare solo ai Paesi "emergenti" che non hanno nessuna intenzione di assecondare la volontà dell'Occidente. India e Cina vogliono giocarsi la partita del petrolio. E vogliono farlo in maniera spregiudicata e libera dalle "cauzioni" Usa.
Due dati catturano la portata della "guerra" in atto. Nel mese di gennaio - come riportato dal Wall Street Journal - le esportazioni di petrolio iraniano verso l'India sono schizzate del 37,5%, a quota 550.000 barili al giorno. Secondo dato. Come ha riferito l'iraniana Press Tv, le autorità di Teheran hanno raggiunto un accordo con la Cina per portare l'export di petrolio a 500mila barili al giorno nel 2012, più del doppio di quanto prevedeva l'ultimo contratto. Se Pechino è un "giocatore" che può rivendicare la propria autonomia grazie al suo peso politico ed economico, diverso è il ruolo dell'India, "incastonata" nel sistema di alleanze americane ma, allo stesso tempo, sempre custode gelosa della propria politica. E oggi politica internazionale vuol dire innanzitutto politica energetica. Capire perché Pechino e New Delhi rifiutino di farsi "confiscare" i rapporti con l'Iran è immediato. Secondo il rapporto Energy Outlook 2030, rilasciato dalla British Petroleum, entro il 2030 Cina and India saranno la prima e la terza economia al mondo, sommando peraltro il 35 per cento dell'intera popolazione mondiale. La sola India contribuirà per il 33% alla crescita globale entro il 2030.
Se la fame cinese di petrolio è ben nota, meno lo è quella indiana. Ma essa è (e sarà) altrettanto potente. Secondo i dati forniti dalla rivista Indian defence review, oggi New Delhi consuma due milioni di barili di petrolio al giorno, cifra che quadruplicherà entro il 2025. Il 70 per cento del petrolio importato dall'Elefante arriva oggi via mare, cosa che spingerà sempre più il Paese a potenziare la sua Marina militare e il controllo delle vie di transito che solcano l'Oceano indiano. Si stima che entro il 2050 il Paese sarà il più grande importatore al mondo di petrolio, con i consumi che esploderanno a 150 milioni di tonnellate entro il 2020. I rapporti con Teheran – che nel frattempo ha bloccato l'export petrolifero a Francia e Gran Bretagna dopo le sanzioni decise il 23 gennaio scorso a Bruxelles - sono solidi: l'India importa già oggi il 12 per cento del suo petrolio dall'Iran, suo secondo fornitore dopo l'Arabia saudita.
Se le sanzioni americane finiranno per ostacolare i pagamenti di greggio alla Repubblica islamica, New Delhi ha già fatto sapere di essere pronta ad aggirare eventuali limitazioni. L'ambasciatore iraniano in India Seyyed Mehdi Nabizadeh ha reso noto che l'India ha accettato di pagare alcuni acquisti di petrolio iraniano in rupie indiane, un "percorso" che eviterebbe il rischio di interruzione dei trasferimenti bancari. Il ministro del Commercio indiano, Anand Sharma, si è affrettato poi a sottolineare che gli scambi tra New Delhi e Teheran non saranno colpiti dalle restrizioni a stelle e strisce. Il prossimo mese una delegazione commerciale indiana sbarcherà a Teheran per esplorare la possibilità di potenziare le esportazioni che, secondo alcune stime, già oggi valgono più di dieci miliardi di dollari all'anno. Come scrive YaleGlobal online, incalzata dalla fame di energia in vertiginoso aumento, «New Delhi si sente giustamente inquieta sulla sua possibile marginalizzazione proprio in Iran. Le sanzioni occidentali hanno portato ad un radicamento delle imprese cinesi in "casa" iraniana con contratti per un valore fino a 40 miliardi di dollari negli ultimi anni». E l'India non vuol perdere terreno.

                                                                      

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