L'ossessione indiana per la Cina

Per il New York Times quella indiana è una vera ossessione. New Delhi non farebbe altro che misurarsi con il vicino più ingombrante: la Cina. A cosa mira l’economia indiana? A superare quella cinese. Qual è lo scenario strategico su cui perdono il sonno i “cervelli” indiani? Un confronto militare con la Cina. Come correggere l’elefantiasi della democrazia indiana? Inglobando elementi del dirigismo cinese. Un’ossessione ricambiata? Secondo Minxin Pei, economista cinese che cura una rubrica sul The Indian Express interpellato dal New York Times, l’ossessione è in realtà a una sola direzione. I cinesi preferiscono ignorare l’India, ponendosi come modelli – da battere - gli Stati Uniti e l’Europa. La riprova? Il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito comunista cinese, nei primi sette mesi dell’anno ha menzionato l’India solo 24 volte. Il Times of India, nel solo mese di luglio, ha parlato del Dragone in ben 57 articoli. Ma come stanno realmente le cose? Chi vincerà nel duello India-Cina? Oggi l’economia del Dragone è tre volte e mezzo quella indiana (ferma a 5.900 miliardi di dollari). Ma da una parte abbiamo un Paese giovane (lo è la metà della popolazione), dall'altro uno che invecchia sempre più velocemente: il 13,26 per cento dei cinesi ha più di 60 anni, il tasso di crescita cinese è pari allo 0,57%, in picchiata rispetto all’1.07 del decennio 1991-2000. La partita è tutta da giocare

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