Se Seul "minaccia" Pechino
Nolo solo Cina. C'è un Paese che sta dimostrando lo stesso attivismo (e rivelando le stesse ambizioni) nella corsa agli armamenti. E che è destinato a ritagliarsi un ruolo di primo piano negli equilibri geopolitici asiatici. Con una differenza non da poco. Mentre Pechino non ha un nemico specifico ell'immediato orizzonte, lo stesso non può dirsi di Seul, da sempre impegnata in una "guerra" fatta di minacce e aggressioni con i nemici-cugini della Corea del Nord. Un conflitto sempre sul punto di precipitare, come attesta tragicamente l'episodio dell'affondamento della corvetta Cheonan lo scorso anno, costato la vita a 46 marinai sudcoreani.
La Corea del Sud sembra voler accelerare. Ancora. Giocando la sua partita militare sui mari. Secondo il sito Asia Sentinel, la Corea sta costruendo una base militare nell'isola di Jeju-do nella parte meridionale del Paese: una volta ultimata (data prevista 2014), la base ospiterà circa 20 navi da guerra di superficie più una agguerrita flotta di sottomarini. Come per la Cina, l'obiettivo di Seul è creare una flotta in grado di proiettare la propria potenza a livello globale e di essere, allo stesso tempo, in grado di partecipare alle operazioni di mantenimento della pace internazionale e di soccorso. Fiore all'occhiello - scrive ancora Asia Sentinel - della
marina militare sudcoreana è la nave da sbarco anfibio "Dokdo" (18mila tonnellate), a cui si aggiungono due cacciatorpediniere dotati di sistema antimissile "Aegis" (un terzo risulta in costruzione), capaci di sparare missili antinave e missili antiaerei.
Tutto ciò mentre le due Coree provano - timidamente - a riaprire i canali del dialogo. I ministri degli Esteri della Corea del Sud, Kim Sung-hwan, e di quella Nord, Pak Ui-chun, hanno tenuto ieri un breve incontro a Bali, a margine dei lavori del Forum regionale dell'Asean sulla sicurezza. Due giorni prima era toccato agli inviati sulla
questione nucleare di Sud e Nord, rispettivamente, Wi Sung-lac e Ri Yong-ho,
condividere l'opinione dell'opportunità di lavorare per riaprire i colloqui a Sei sul programma nucleare di Pyongyang. Il nucleare nordcoreano resta la spina nel fianco di Seul.
Il nucleare civile è invece un'opzione sempre più spinta per il Sud. Seul, come segnala il sito Global security newswire, vanta un totale di 21 reattori nucleari in funzione, collocandosi al quinto posto nel mondo per numero di reattori. L'energia nucleare fornisce attualmente quasi il 40 per cento della sua elettricità totale. Secondo il ministero della Scienza e della tecnologia, altri cinque reattori sono in costruzione e altri sei sono programmati per il 2021.
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