Zawahiri nuovo capo di al-Qaeda

Da sempre è considerato l'ideologo del jihad. Ora il "Dottore" assume anche la responsabilità operativa della "rete del terrore". Ayman al-Zawahiri, 60 anni fra due giorni, fa il grande salto: è il nuovo leader di al-Qaeda. Il medico egiziano succede all'uomo a cui ha legato in maniera indissolubile la sua vita e di cui è stato l'"ombra" per decenni: Osama Benladen, ucciso il 2 maggio scorso dalle forze speciali Usa nel suo covo pachistano di Abbottabad. «Il comando generale di al-Qaeda, dopo il completamento delle dovute consultazioni, annuncia la nomina a capo del gruppo dello sceicco dottor Abi Mohammed Ayman al-Zawahiri che, possa Allah concedergli successo, ha assunto la responsabilità di comandare», recita un comunicato diffuso attraverso il sito filo-estremistico on-line "Ansar al-Mujaheddin". 

Cosa cambierà ora nella strategia e nel modus operandi di al-Qaeda? Mentre si apprende che Benladen premeva perché i vertici della rete del terrore nello Yemen perché sferrassero attacchi in territorio americano, arriva puntuale la "risposta" Usa. «Gli daremo la caccia e lo uccideremo come è stato fatto con il suo predecessore» ha detto il capo di Stato maggiore della Difesa, l'ammiraglio Mike Mullen. Netto il giudizio dell'Amministrazione Usa. Al-Zawahiri? «Non ha una forte leadership». Né «capacità organizzative». La sua ascesa provocherà «critiche, se non disaffezione e dissenso all'interno di al-Qaeda». Secondo un'analisi della Jamestown Foundation, la strategia di al-Qaeda con l'incoronazione del medico egiziano muterà, perché Zawahiri è portatore di una visione diversa dal suo predecessore. «Benladen amava l'idea di combattere contro "il nemico lontano" ("crociati e ebrei"). Il 70 per cento dei suoi discorsi e delle sua apparizioni erano concentrate sul nemico lontano, e solo il 10% era diretto a rovesciare il "nemico vicino" (i "regimi apostati" del mondo musulmano ). A differenza di Benladen, al-Zawahiri si è invece sempre concentrato sul "nemico più vicino"». Secondo lo studio, il nuovo nucleo di al-Qaeda cercherà proprio di colpire i «nemici più vicini». Nel suo elogio per Benladen, dello scorso 8 giugno, Zawahiri ha fatto una esplicita richiesta di jihad contro il «nemico vicino», in Pakistan, Siria, Yemen e Libia. Secondo Jamal Khashoggi, giornalista saudita intervistato dall'agenzia Bloomberg, in realtà «al-Qaeda è in declino. Zawahiri cercherà di recuperare il ritardo che gli eventi nel mondo arabo hanno inflitto alla rete del terrore».                                                              

Commenti

Post più popolari