La superpotenza Cina/1
Da qualsiasi punto la si osservi, la Cina spaventa. Pochi dati servono a catturare il fenomeno Dragone, la sua potenza debordante. Il capo economista della International Energy Agency, Fatih Birol, ha reso noto che Pechino ha già superato gli Stati Uniti come primo consumatore al mondo di energia. Secondo le proiezioni più recenti del U. S. Department of Energy, il consumo energetico cinese crescerà del 133% tra il 2007 e il 2035. Non mancheranno tensioni e attriti. Esplosivi: il Pentagono denuncia che “al tasso di estrazione attuale la Cina esaurirà le proprie riserve di petrolio, gas naturale e carbone rispettivamente in 7, 22 e 75 anni”. La Cina per continuare a crescere dovrà saziare la sua fame energetica. A ogni costo. Ma nulla (per ora) sembra capace di frenare la corsa del colosso asiatico. Come "profetizzato" dalla Chinese Academy of Social Sciences, il Dragone sarà entro il 2025 la seconda potenza mondiale dopo gli Usa e la prima economia al mondo entro il 2030. Indovinate chi sorpasserà? Gli Stati Uniti, of course.
Mentre il capo del Pentagono Robert Gates è a Pechino – e la prossima settimana sarà il presidente cinese Hu Jintao a volare negli Usa – Il Dragone esibisce uno dei suoi punti di forza: quello militare. Le notizie si susseguono a ritmo quotidiano. Il test del primo bombardiere invisibile, il J-20. Il missile balistico anti-nave, il Dongfeng 21, in grado di colpire le portaerei Usa. L’imminente varo della prima portaerei cinese. Se il gap con gli Usa rimane (la marina statunitense dispone di 286 navi da battaglia, con 3.700 aerei imbarcati), la Cina lavora ad erodere il vantaggio competitivo americano. Per ora con un obiettivo: chiudere il Pacifico all’invadenza Usa. Secondo il rapporto stilato dal Project 2049 Institute, il Dragone ha ormai sviluppato la capacità militare e tecnologica per alterare «l’equilibrio strategico» nel Pacifico, per mettere a rischio la sicurezza di altre nazioni in Asia e colpire direttamente gli interessi degli Stati Uniti nella regione. Leggi: nodo Taiwan, la vera ossessione cinese.
Secondo il rapporto, «la Cina ha il potenziale militare per acquisire un vantaggio decisivo iniziale in grado di condizionare l’esito di un eventuale conflitto» in caso di invasione dell’isola ribelle e intervento degli usa. Quale è allora la strategia che guida Pechino? L’Indian defence review, nota rivista militare indiana, l’ha sintetizzato alla perfezione: «Gli Usa vogliono un mondo unipolare e un'Asia multipolare; la Cina al contrario vuole un'Asia unipolare e un mondo multipolare».
L’altro braccio con il quale la Cina sembra voler stritolare il mondo è quello economico. Gerard Lyons, capo economista della Standard Chartered, ha tagliato corto: "Il decennio appena trascorso è stato segnato da tre parole: “made in China”. Quello successivo da altre tre: “di proprietà della Cina". Mentre Usa e Europa stentato azzoppati dalla crisi, Pechino fa shopping. Il vice-premier Li Keqiang è volato in Gran Bretagna, Germania e Spagna portando a casa – come spiega il Guardian – affari per 20 miliardi di dollari. La Cina detiene già il 13% del debito pubblico spagnolo, e si è impegnata ad acquistare un’altra fetta del valore di 6 miliardi di euro. Lo stesso farà con Grecia e Portogallo. le riserve in valuta estera detenute dal Dragone hanno raggiunto la quota stratosferica di 2850 miliardi di dollari, registrando una crescita del 18.7% rispetto al 2009. Con gli acquisti crescerà l’invadenza cinese. E il suo potere di ricatto. Ne sanno qualcosa gli Stati Uniti. Le riserve cinesi di titoli del Tesoro USA secondo il China Daily ammontano a 894.800 milioni di dollari. Una bella trappola.
davvero interessante. Bellissima inchiesta!!!
RispondiElimina