La sfida militare cinese

Le "carte" con cui Hu Jintao è sbarcato negli Usa sono forti. E vincenti. Tanto da spingere il presidente cinese a intonare il de profundis - con tanto di intervista a Wall Street Journal e Washington Post per il dollaro. Un'esibizione muscolare? Un azzardo? Un modo per reclamare un nuovo assetto mondiale?
La "carta" economica è quella sbandierata. Le riserve cinesi di titoli del Tesoro Usa ammontano a 895 miliardi di dollari. Il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner non ha nascosto che la Cina potrebbe diventare nel giro di dieci anni il primo partner commerciale degli Usa, scalzando la vecchia e sempre più in affanno Europa. Le esportazioni americane verso la Cina hanno superato nel 2010 la soglia dei 100 miliardi di dollari. Stati Uniti e Cina, insomma, sul piano economico sono sempre più integrati. E trattano (o litigano) alla pari. Ma c'è l'altra "carta" che Pechino tiene nel cassetto. Quella militare. Un possibile poker che inquieta gli Usa (e l'Asia). Perché potrebbe modificare, e in profondità, le relazioni nel continente asiatico verso il quale si stanno sempre più spostando gli equilibri mondiali. Basti pensare che nel Mar della Cina ogni anno transita il 30% dei prodotti dell'intero globo mentre nello Stretto di Malacca, Oceano indiano, il 50% del petrolio globale.
La U.S.-China economic and security review Commission, nel rapporto 2010 al Congresso, lo scrive chiaro e tondo: «La rapida e spettacolare trasformazione delle forze armate cinesi è in grado di colpire gli equilibri regionali nel Pacifico. E sfida la nostra libertà d'azione nella regione». Come ha scritto Giovanni Andornino, docente di Relazioni internazionali dell'Asia Orientale all'Università di Torino, Pechino vuole trasmettere un messaggio chiaro: «Non intende permettere che i teatri subregionali dell'Asia vengano liberamente presidiati da attori terzi», Stati Uniti in testa.
Nel 2010 - come ha notato l'analista indiano Bahukutumbi Raman - l'esercito cinese ha condotto dieci grandi esercitazioni militari: in cinque protagonista assoluto era l'aviazione. Se Pechino vuole metter in campo un esercito «in grado di vincere una moderna guerra ad alta intensità tecnologica», questa opzione passa per le forze aree. Attualmente il Dragone dispone di 1600 aerei da combattimenti: una flotta che è la più grande dell'intera Asia, la terza nel mondo (dopo Usa e Russia). Come spiegato dall'ammiraglio Robert F. Willard, la Cina «schiera un numero crescente di aerei da combattimento multi-ruolo, compresi il Su-27 e il Su-30, acquistati dalla Russia. In più conta sui veicoli di quarta generazione, prodotti in casa». Tra questi il J-10, il J-11 e il J-11B.
Non solo. La Cina è diventata il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, a essere dotato di un aereo "invisibile" ai radar: è il caccia J-20. La Cina prevede che aerei con tecnologia stealth possano essere operativi tra il 2017 e il 2019. L'altro capitolo "sensibile" è quello dei missili. Gli Usa non si nascondono che in caso di conflitto asiatico «l'attuale forza missilistica dell'esercito cinese può essere sufficiente per distruggere le basi aeree degli Stati Uniti nella regione». Secondo il dipartimento della Difesa «la Cina ha il più grande programma al mondo di missili balistici terra-terra e di missili da crociera». Missili capaci di colpire «qualsiasi obiettivo nella regione, compresi aeroporti, porti, navi, basi militari, centri di comando e di controllo, impianti industriali». Dai 1.050 e 1.150 missili balistici sono puntati poi contro l'isola "ribelle" di Taiwan. Il Dragone sta poi espandendo l'arsenale di missili da crociera. Tra questi il DH-10 che ha un raggio stimato di oltre 1.500 chilometri. Ne sono schierati tra i 200 e 500.
Ma c'è infine un vettore, come ha scritto per AgiChina 24 Andrew Burt, direttore associato di InsideDefense.com, «che potrebbe cambiare l'assetto geopolitico del mondo». È il Dong Feng 21D, in sigla DF-21D. Un missile balistico antinave «in grado di far breccia nei sistemi difensivi di una superportaerei americana», che sono la vera ossatura del sistema militare americano.                              
Vedi anche:
La superpotenza Cina/ 1
http://cadeapezziaquestora.blogspot.com/2011/01/la-superpotenza-cina1.html

La superpotenza Cina/ 2
http://cadeapezziaquestora.blogspot.com/2011/01/la-superpotenza-cina-2.html

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