All along the watchtower

“Una voce di carta vetrata, arrogante e sdegnosa come nessuna”, ha scritto di lui Alessandro Carrera che di Bob Dylan è uno dei più raffinati esegeti (e appassionati innamorati-dylaniati). Dopo montagne di articoli, libri, vivisezioni viene ancora da chiedersi: ma chi è Bob Dylan? Perché continua a ossessionar(ci)e? Perché non si riesce ad afferrare il volto dietro la maschera?
Emulo di Guthrie, paladino dei diritti civili (“la risposta riecheggia nel vento” cantava in Blowin’ in the wind), contestatore del mito nazionale (With God on our side), acido giudice dei Signori della guerra (“E spero che moriate/e che la vostra morte arrivi presto” – Masters of war), apocalittico cantore della fine imminente (“una dura pioggia cadrà” – A hard rain’s a-gonna fall), cristiano rinato e ebreo ritrovato, dissacratore dell’aura di santità di cui si il folk si circondava (tanto da essere apostrofato come “Giuda” al suo apparire con una chitarra elettrica al tracollo). E, ancora, reincarnazione di Hank Williams (tanto da cantare davanti a papa Giovanni Paolo II presentandosi con un improbabile vestito da cowboy), fino a improvvisarsi cantore di filastrocche e canti natalizi. Criptico fino all’assurdo, poeta fino alla spoliazione: “Sono nato qui e qui morirò contro il mio volere/ so che sembra che mi stia muovendo ma sono sempre fermo/ ogni nervo del mio corpo e' così nudo e intorpidito/ non riesco neanche a ricordare da cosa scappavo quando sono venuto qui/ non si sente neanche il mormorio di una preghiera/ non e' ancora buio, ma lo sarà presto”. Dylan ha indossato maschere e subito dopo le ha gettate alle ortiche. Sfuggente, indecifrabile, corsaro. 

Come All along the watchtower, la sua canzone-universo, uno dei brani più suonati nella storia del rock americano. Tutti in fila c’è il rebus, una trama di rimandi (biblici) da far impallidire.




"Deve esserci una via d’uscita",
disse il giullare al ladro,
"C'è troppa confusione,
non riesco a trovare sollievo.
Uomini d'affari bevono il mio vino,
contadini scavano la mia terra,
nessuno di loro lungo il confine
sa quale sia il valore di tutto ciò"




"Non c'è motivo di allarmarsi",
disse il ladro gentilmente
"Ci sono molti qui tra di noi
che pensano che la vita sia solo un gioco.
Ma tu ed io sappiamo tutto
e non è questo il nostro destino,
perciò, basta parlare in maniera falsa adesso,
l'ora è tarda."




Lungo le torri di guardia,
prìncipi osservavano
mentre tutte le donne andavano e venivano
anche i servitori scalzi.
Fuori, in lontananza,
un puma ringhiò,
due cavalieri si stavano avvicinando,
il vento cominciò ad ululare.
( traduzione di Michele Murillo http://www.maggiesfarm.it/)




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